Dunque, la cosa sicura è che io non ho memoria. O meglio: ce l'ho, ma non mi funziona molto bene. Ricordo solo le cretinate più assurde, e ovviamente le cose tristi (ma quello è normale, quindi non è molto interessante). Per esempio, ricordo che in quinta elementare avevo usato il pennarello verde per depennare "pasta al pesto" dal menù della mensa. E ricordo che alle medie avevo trucidato un'intera gomma per tirarla addosso a Martina L, ma la prof di italiano mi scoprì e rovinò il piano diabolico che avevo architettato (parentesi: deve essere da quel momento che la maledizione della gomma mi colpì, e da allora fui condannato a disegnare cose senza senso sul quaderno, e a cancellarli subito dopo. Un vizio che è durato per tutti e cinque gli anni di liceo - mi chiamavano Cancellino, da tanto che usavo la gomma - e che mi porto ancora dietro. Finiamo 'sta parentesi, va'...). Poi ricordo che alle superiori la prof mostrò a tutta la classe un mio schemetto di storia, che secondo me era orribile, ma che evidentemente a lei piaceva. Vi garantisco che era una cosa inguardabile; da tanto che avevo premuto col pennarello c'era anche venuto un buco veramente antiestetico. Il primo ricordo che ho è di me seduto sul mobiletto del telefono a chiedere a mia madre lo yogurt all'albicocca. La leggenda vuole che la prima parola che ho pronunciato sia stata "Cocca" che sta appunto per "Yogurt all'albicocca", ma queste sono solo voci mai verificate. Da piccolo mangiavo un sacco. Ed ero anche bello paffuto, non come adesso, che se mi vedesse un egizio mi mummificherebbe.
Tutto questo patetico preambolo sarebbe dovuto servire per dire che ci sono ricordi che, sebbene siano cazzate incredibili, non vorrei eliminare. Oddio, dello schemetto di storia ne farei volentieri a meno. Però ci sono altre cose che invece mi piacerebbe dimenticare. Pensieri, eventi passati, giornate. Oggi, per esempio. Vorrei svegliarmi domani e non essere consapevole di quel che è accaduto oggi. Passare dallo ieri al domani. Solo per questa volta, sia chiaro. Conosco la storiella che ieri è passato, domani è un mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente. Sì, sì, lo so, evviva, non ci son più le mezze stagioni, mangiare frutta e verdura fa bene, il nuoto è lo sport più completo. Okay. Però no, sono un attimino nervosetto. Ci vorrebbe che qualcuno inventasse un oggetto per me. Il dimentica-giorni. L'ho pensato così: si indossa un casco (lo immaginerei rosso con disegnate delle saette gialle, ma se poi è di qualche altro colore va bene lo stesso), a cui sono collegati tutti dei cavetti blu (che anche se non sono blu è lo stesso, insomma...) che fanno capo a una macchinetta. Qui si imposta il giorno, poi si preme il tastone verde al centro (che anche se non è verde... oh, diamine, avete capito!). E ta-daaan! Giornata scomparsa. Oh, sì, farebbe al caso mio.
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