Prima di tutto, un giuramento: prometto solennemente che dopo aver scritto questo post andrò a fare qualcosa di costruttivo per il mio percorso accademico. Studiare, per esempio. Ma fatemi sprecare ancora qualche minuto di questo angosciante sabato pomeriggio.
Sono tre settimane che il Venerdì sera lo passo al cinema. Quindi ho pensato che poteva essere carino buttare giù due righe sui film che ho visto. Metto le mani avanti e dico che non si tratterà di un vero e proprio elenco di recensioni, innanzitutto perché non ne sono in grado, e poi perché il mio senso critico cinematografico ha bisogno di essere affinato ancora un po' prima di potermi permettere giudizi da vero intellettuale (ai quali ambisco segretamente).
Il primo film di cui vi parlerò racconta una storia. E sarebbe da fermarsi qui a dare un parere. Perché è il genere di film che più apprezzo, quello che racconta una storia. Riesco a tollerare la moralina solo nei film d'animazione, perché i bimbi - i maggiori fruitori dei cartoni animati - hanno ancora il diritto di sognare. Ma è tanto bello quando un film si propone l'unico scopo di farti interessare a una trama. Ed ancora più bello è quando ci riesce. E Gli abbracci spezzati di Pedro Almodovar ci riesce. Un'altalena tra presente e passato, un intreccio ben sviluppato. Penelope Cruz che si conferma una delle mie attrici preferite. Un po' lunghino per i miei standard. Giudizio: coinvolgente.
Andare a vedere 2012 mi attirava quanto una crostata di barbabietole. Con tutto il rispetto per le barbabietole. Però quando me l'hanno proposto ho pensato che in effetti avevo bisogno di un po' di squisita superficialità e ho detto di sì. Sono uscito dal cinema convinto che un video di Britney Spears sarebbe stato più consistente. Con tutto il rispetto per i dottori di Britney Spears. Un film banale, scontato, prevedibile, mal sviluppato, lunghissimo. E soprattutto inverosimile. Quando guardo un film o leggo un libro o assisto a uno spettacolo teatrale, io faccio un patto con lo sceneggiatore e gli dico: "Ok, se mi dici che il mondo sta per finire a causa dei neutrini del Sole, io ti credo, anche se è impossibile. Ti credo, a condizione che tu mi crei una storia verosimile". Ecco, 2012 non è una storia verosimile. In realtà, 2012 non ha per niente una storia. Gli effetti speciali, ovviamente, sono straordinari, ma è chiaro - per fortuna - che non può bastare la tecnologia per fare un film. La parte più simpatica (con tutto il rispetto per il concetto di simpatia) è quando il premier italiano in preghiera viene schiacciato dalla cupola di San Pietro. Un'altra scena inverosimile: lui non sarebbe mai rimasto a pregare. Giudizio: drammaturgicamente inconsistente.
Aspettavo da circa un anno il film che sono andato a vedere ieri sera. Dopo aver letto Il ritratto di Dorian Gray, che è in assoluto il mio libro preferito, ero curioso di vedere come sarebbero riusciti a farne una trasposizione cinematografica. Confesso di essere partito prevenuto. In fondo è difficile che un film eguagli la bellezza di un libro. Ma non pensavo che ne sarei rimasto così schifato. Dorian Gray non ha niente a che vedere con il romanzo decadente di Oscar Wilde. E' l'esempio perfetto di come si possa rigirare a proprio piacimento un'idea. Ogni fotogramma è accompagnato dal sottotesto non-eccedere-fai-il-bravo-bimbo-lui-è-cattivo-non-imitarlo che è esattamente il contrario di quella che è l'essenza del libro. Se non ci fosse il cinismo (peraltro palesemente ripreso dall'autore originale), di questo film non rimarrebbe altro che un'atmosfera cupa (necessaria per vendersi a un target di idioti) e un'ammucchiata di effetti speciali usati per il solo motivo che esistono. Giudizio: irrispettoso.
Ammazza oh! Ho un talento naturale per distruggere i film! Sinceramente stupito. E ora... a studiare!
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