"Mio zio"

Prendiamo il potere evocativo della musica. Ovvero, la capacità delle canzoni di far riaffiorare i ricordi sopiti, o di risvegliare completamente quelli adagiati in dormiveglia. Ecco, prendiamo questo potere e buttiamolo nel water, preoccupandoci di tirare lo sciacquone più e più volte.

Adesso che siamo liberi, pensiamo a una canzone che ci fa paura, indipendentemente dalle associazioni che ci colleghiamo. Sì, insomma: una canzone che ci turba, che ci spaventa.

Io ne ho una, almeno. Mio zio, di Carmen Consoli.

Ora, quelli tra di voi che fanno finta di intendersi di musica storceranno il naso. "Buuuh, Carmen Consoli". Io - mi è già capitato di scriverlo proprio su questo blog - la trovo un'artista ricca e piacevole. Dotata di una grande sensibilità, soprattutto quando si tratta di descrivere la Sicilia e la figura della donna. 

Questa canzone parla di un uomo e di sua nipote. L'uomo è morto, e sua nipote va al suo funerale. L'uomo ha abusato di lei, e sua nipote lo ricorda. Spaventoso.







( P.S. Se avete delle canzoni che vi turbano, sarei curiosissimo di ascoltarle! )

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