"Credo che le risposte rendano saggi
ma le domande rendono umani"
Avere dieci minuti prima di dover cominciare a studiare
mi autorizza a sprecarne almeno venti
per completare questo post del blog?
Rimuginare: perché farlo?
I buoni propositi
sono
necessariamente
più buoni di quelli cattivi?
A volte, non sarebbe meglio
fare dei cattivi propositi?
Ho sonno, anche stamani:
ma perché non vado a letto prima?
Ma non c'è un letto in questa
cavolo di facoltà?
Solo computer su cui scrivere scemenze?
Quanto ci vuole per imparare la lezione?
In termini di fregature?
Porte in faccia?
Sabati sera sprecati?
Occasioni perse?
Perché quando programmo di uscire
puntualmente piove?
Perché quando piove
puntualmente mi si rompe l'ombrello?
Non ho spiccioli:
qualcuno mi offre il caffè?
È proprio vero che non si può cambiare?
Anche mettendoci tutte le energie possibili?
E come fate a dirlo: avete mai davvero provato?
Sapere di avere un disturbo X
non potrebbe un pochettino aiutare a curarlo?
Vi prego, non potreste dirmi di sì?
Se ve lo chiedo per favore?
Volersi bene
è sufficiente?
Chi spiega ai miei lettori puntigliosi
che alcune di queste domande
non vanno interpretate alla lettera?
Aver appena realizzato
di aver perso ulteriori dieci minuti
può costituire uno stimolo sufficiente
a smettere di scrivere sul blog
e dedicarsi ad attività più proficue?
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