Volevo scrivere qualche parola a proposito della manifestazione nazionale che le donne italiane faranno contro l'immagine della donna mostrata in questi giorni: una donna oggetto, una donna che non si fa problemi a vendere il proprio corpo e la propria dignità in cambio di soldi, o un appartamento, o una poltrona politica.
Non mi viene da criticare le donne per questa manifestazione: penso, anzi, che l'orgoglio femminile esista davvero, ed è giusto ostentarlo almeno in questa occasione. Trovo, tuttavia, che da parte di una donna, la sua partecipazione alla manifestazione sia abbastanza inutile: una donna sa se sarà mai disposta a fare la puttana; una donna sa se mentirà mai per coprire le porcherie di un uomo politico; una donna sa se il suo sogno è davvero quello di fare la velina. Una donna che sa queste cose non avrebbe bisogno di manifestarle agli altri.
Ma c'è un'altra categoria per la quale questa manifestazione avrebbe veramente senso.
Gli uomini.
Sono gli uomini che dovrebbero indignarsi, incazzarsi, VERGOGNARSI per il modo con cui altri uomini trattano le donne. È l'orgoglio maschile che dovrebbe esplodere in piazza. Sono gli uomini che Domenica vorrei sentire. Sono le voci gravi quelle che dovrebbero levarsi, al grido di "NOI LE DONNE NON LE PAGHIAMO".
Perché, in questa situazione, il sesso la cui immagine ne esce vergognosamente colpita non è quello femminile, che pur si prende la considerazione di donna-oggetto; bensì quella dell'uomo, che sembra che oggi - nel DUEMILAUNDICI, almeno ottomila anni dopo la nascita delle prime civiltà - consideri la donna come sua inferiore.
Se è vero che viviamo in una società in cui essere maschi rende la vita un po' più facile (almeno passatemi questo, se proprio non volete ammettere che la società è maschilista), allora è l'uomo - il sesso, in questo senso, privilegiato - che dovrebbe fare il primo passo e manifestare.
L'uomo vero è quello che dovrebbe scendere il piazza. Perché l'uomo vero non usa le donne, e non le paga; l'uomo vero è colui che spera in una società in cui non sia così matematico che lui lavora e lei lava; l'uomo vero è quello che si sente ferito per come persone del suo stesso sesso hanno trattato le donne in questi giorni.
Domenica 13 Febbraio IO sarò nella mia città a manifestare. Perché mi vergogno. Perché trovo che sia importante. E perché vorrei rassicurare le donne che esiste ancora qualche uomo per cui l'equazione FEMMINA UGUALE PUTTANA è sicuramente falsa.
Etichette: Riflessioni di una mente confusa