Domande, #8

"Credo che le risposte rendano saggi
ma le domande rendono umani"






Se gli amici mi capiscono
più di quanto io riesca a capirmi
significa che ho una capacità autoanalitica scadente
o che ho dei buoni amici?




Forza: qualcuno mi dà una definizione?
Perché mi interrogo continuamente su cosa sia?
Perché mi chiedo come si faccia ad ottenerla?
Ma si può davvero ottenere?
Ma non è che mi sto un po' troppo fissando, 
su questa forza?




Qualcuno si offre per aiutarmi col laboratorio di reti?
Qualcuno può far smettere di ridere Lore?
(SMETTILA SUBITO, LO SO CHE È FACILE,
MA NON MI RIESCE UN PUNTO!)




Se un errore è
- per te che l'hai commesso -
anche
la cosa più bella del mondo,
dovresti commetterlo di nuovo?




Basta vestire d'arancione
per essere persone arancioni?




Dire a sé stessi 
che "è mancata la volontà"
è una scusa sufficientemente verosimile
affinché sé stessi ci caschino?




Se la meraviglia reincarnata
ti dorme accanto,
bisogna svegliarla?




È vero che troviamo sempre il modo di stare male?
Anche gli ipertimici?
Se è vero che sono ipertimico,
perché a intervalli regolari mi sento una merda,
e senza motivo?




Quanti fallimenti bisogna affrontare
prima di decidere di arrendersi?




Perché non vietano i biscotti?
E soprattutto: perché sono così buoni?




Quanto si sta bene
a parlare con gli amici?




Ma possibile che l'unico concerto a cui mi interesso
ha l'organizzazione peggiore d'Italia?




Quando ricominciano le lezioni?
(Oddio, questo è un dubbio serio.)




Glielo dico che ho capito che ha fatto sei mesi?
Glielo dico che sono contento per loro?
Non ti vedo: stai sorridendo, adesso che te l'ho detto?




Non è forse vero che
una persona che ti fa senso
non è
una persona che ti fa sesso?




Posso andare a dormire ora?






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