Nevica. Grandioso, avevo giusto voglia di leggere metà mio facebook che gioisce della neve e l'altra metà che se ne lamenta. Bah, scusate l'acidità. È che non mi torna un esercizio e divento bisbetico quando succede. E il fatto che non abbia trovato un sinonimo di "bisbetico" che suoni meno cinquecentesco di "bisbetico" mi rende ancora più bisbetico. Ecco, l'ho ri-scritto, tre volte. Così sono ancora più bisbetico. È un cane che si morde la coda, questo!
Comunque
facebook è davvero uno strumento del demonio. Un fiocco di neve, e tutti a scrivere della neve. Una scossa di terremoto, e tutti a scrivere del terremoto. Ho come l'impressione che ci sia un certo gusto a farlo, a essere tutti uguali. E questo è un po' triste: una delle mie "non scritte regole etiche" è che
nonostante il mondo cospiri a farti diventare come gli altri, tu devi sempre cercare di rimanere te, solo te. E facebook aiuta veramente questa organizzazione che complotta l'omologazione di massa.
"Perché lo tieni?", direte voi. "Non è mica obbligatorio, eh!", cianceranno i più antipatici. Beh, perché non è facebook che è sbagliato. È l'uso che ne fa l'uomo. Un po' come la bomba atomica, o il silicone. E poi perché mi permette di contattare persone che mai avrebbero voluto avere a che fare con me (sì, lo so che vi sembra incredibile, ma esistono).
Per esempio, stamani ho scritto sulla bacheca di un gruppo musicale svedese, i Concept, la cui Damn è colonna sonora di questo post. Gli ho chiesto in maniera abbastanza adolescenziale se avevano intenzione di fare qualche data in Italia. E loro mi hanno risposto che dovevo radunare una folla di fan e sarebbero venuti! La quattordicenne che è in me ha iniziato a strapparsi i capelli dall'emozione, mentre il ventiduenne cinico&razionale™ che è in me ha cominciato a ripetermi che non avrei dovuto esaltarmi troppo per la risposta, perché probabilmente rispondono a tutti per cortesia, e che tanto non verranno.
Okay, ventiduenne, hai ragione, hai ragione.
Tuttavia, se qualcuno fosse interessato a sentirli dal vivo... Beh, dai, io ci provo, non si sa mai!