The Londomerds / episodio 1


{ Bianco e nero. Una signorina dai capelli scuri e raccolti sorride. Indossa un vestito lungo color panna, ma noi lo vediamo bianco, perché siamo in bianco e nero, l'ho scritto una riga fa. Comunque, la signorina continua a sorridere }

Buonasera. Va ora in onda il primo episodio di The Londomerds. Questa nuova serie narra le avventure di quattro italiani imbecilli che decidono di intraprendere un viaggio a Londra. Ricordiamo ai gentili telespettatori che questa è una puntata pilota, ossia una prova per vedere se la serie potrà avere successo. Se vi piace bene, altrimenti attaccatevi a sto cazzo. Vi auguriamo una buona visione.

{ La signorina continua a sorridere. Jingle della RAI: dan dan dan dan dan dan dan dan dan da. Plin! }

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The Londomerds
 - episodio 1 -

Sigla molto originale e fantasiosa: 
Clash, London Calling

Starring:
Alessandro B.
Ciuffo V.
Laura L.
Martina L.

Guest star: 
mia mamma

Executive producer:
stoca


Sono le 4 di mattina. Sono nel mio letto, già sveglio da pochi minuti. Sento il biribip biribip della sveglia, e la fermo prima che mi faccia cominciare male la giornata. In effetti, è buffa questa cosa: potrei semplicemente cambiare la suoneria con una più dolce. Comunque. Ero lì, sveglio a crogiolarmi nei miei pensieri quando finalmente realizzo che tra due ore e mezzo sarò su un aereo diretto alla capitale delle capitali, la città tra le città, il centro del mondo: Berlino.

No, scherzo. Londra.

Mi vesto e mi lavo e attendo che arrivi Martina a casa mia, sfoggiando un paio di calze leopardate che fanno pan dan con un berretto leopardato che fa pan dan con il colletto della giacchina, anch'esso squisitamente leopardato. Dopodiché montiamo in macchina, io, lei e mia mamma, e ci dirigiamo al paesino tra i paesini, la frazione delle frazioni, il fulcro dell'universo: Montuolo. Anzi, il parcheggio della chiesa di Montuolo, dove ci aspettavano gli altri due protagonisti di questa fiction, cioè Laura e Ciuffo.

Il viaggio verso l'aeroporto non è privo di difficoltà: infatti la mia cara mammina ci tiene a dire che scaricare musica pirata è illegale e fa morire la musica e i giovani cantautori, e argomenta la sua tesi dicendo che anche Ruggeri ha affermato ciò. Poi per grazia divina arriviamo all'aeroporto di Pisa e mia mamma ci saluta. Scoprirò solo qualche giorno più tardi che nel tornare a casa sbaglia strada, fino a ritrovarsi a venti chilometri da Firenze. Ma questo è una storia che verrà raccontata nello spin off dedicato a mia madre.

Qui metterò un po' di foto del viaggio in aereo, di cui tralascio i dettagli, e del viaggio in pullman, di cui tralascio i dettagli. Ma adesso non ho queste foto, devo ancora recuperarle da Laura e Ciuffo

[ tattico spazio per foto ]

Finalmente il pullman ci scarica a Victoria Station. Per arrivare all'ostello ci serve la metropolitana, e per accedere alla metropolitana ci serve l'abbonamento. La macchinetta si rifiuta di caricarci la Oyster Card, tranne che a Martina. Forse è una macchinetta che discrimina chi non porta qualcosa di leopardato.

L'ostello sembra molto carino, che tradotto significa che non si percepisce l'odore di topo, il che va contro ogni nostra previsione, visto quanto avevamo pagato. Il problema principale è che per raggiungere le docce dalle camere bisogna percorrere una dozzina di rampe di scale e corridoi, fino ad arrivare a cinquanta metri sotto terra. Neanche i sotterranei di Hogwarts, insomma.

Metro, di nuovo, e stavolta senza bagagli. Usciamo alla stazione di Piccadilly Circus. Salgo quelle scale, e sento una sensazione stranissima: "è tutto così familiare...". In Inghilterra è una splendida giornata di sole. La statua di Eros si staglia sulle pubblicità colorate dei palazzi. Le strade sono piene di gente e autobus rossi. Londra 2012 può cominciare.




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