Caro Caronte, so chi sei. È stato Studio Aperto a crearti una settimana fa, dopo aver esaurito le notizie sulle tette delle veline e sui cani che sbranano i bambini. Inutile dire che gli altri giornali hanno subito sfruttato questa entusiasmante novità del caldo in estate per rinnovare i servizi da dare. Immagino che il medico che consiglia di bere tanta acqua e di non uscire nelle ore calde sia ormai morto: è lo stesso da quando sono nato. E ci sta sempre bene un servizietto così alla fine di un tg, dopo venti minuti in cui si parla di calcio e spread.
Caro Caronte,
lo so che in realtà tu fai parte del segreto complotto dei professori di italiano per far imparare la Divina Commedia ai maturandi. Già, perché
Caronte è stato ripreso da Dante nell'
Inferno. E dire che io 'sta cosa l'avrei saputa anche senza il tuo nome che oggi è sulla bocca e nei tweet di tutti. Ma il professore,
alla mia maturità, non mi chiese Dante, no: mi chiese cosa c'è nel salotto dei poeti crepuscolari. E io sfido chiunque a sapere cosa c'è nel salotto di un poeta crepuscolare.
Caro Caronte, so anche che ti sei materializzato nel tipo che si è appena seduto vicino a me, in biblioteca. Vedi, devi sapere che qui non funziona l'aria condizionata e studiare è già abbastanza complicato di per sé: adesso che ho a due metri un giovincello alto e biondo e perfetto e con un paio di occhiali neri che gli danno un'aria trasandata e al contempo molto sexy e con un debole alone di sudore che senza renderlo volgare o farlo puzzare gli rende la pelle abbronzata ancora più tonica di quanto non sia di suo grazie a quei suoi muscoli guizzanti, ecco, adesso studiare è proprio impossibile.
Caro Caronte, caro, carissimo Caronte: mi devi una granita al limone.
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