Ciao, io sono Tredici.
Ciao, Tredici…
- Davvero? Bravo, complimenti!
- Dai, grande!
- Veramente, ma come hai fatto? Io questa settimana mi sono riguardato tutta la prima stagione e ho notato che i vestiti di Jenna svolazzano in una maniera sospetta quando c’è vento!
- Forse il vento è –A!
- Sì, deve essere così, il vento è –A e ha ucciso Alison servendosi del pareo di Jenna.
- Dai, Tredici, raccontaci la tua storia.
D’accordo.
Ho conosciuto Pretty Little Liars l’estate scorsa, per colpa di
Cannibal Kid a cui manderò la parcella del mio psicologo quando tra una decina d’anni la serie sarà forse finita e sapremo finalmente chi cazzo è –A. Era una sera di Luglio, quando guardai il primo episodio. E da allora non ho più smesso.
- Nemmeno io!
- Nemmeno io!
- È terribile, io non mangio più!
- Io per le vacanze sono stata a Philadelphia a vedere se trovavo qualche indizio!
- Io ho contattato le attrici protagoniste!
- Io ho rapito la figlia del produttore esecutivo!
Lo so, lo so. Il tunnel in cui ci siamo cacciati è il più pericoloso di tutti. E gli altri non ci capiscono, non comprendono come mai sentiamo il bisogno di parlarne sempre. Pretty Little Liars ti consuma da dentro. Come il verme solitario. Inizi a guardarlo, e poi vuoi scoprire come va a finire. Ma c’è un problema: Pretty Little Liars non va a finire. Non finirà mai. Forse dopo ottanta stagioni, quando ormai quelle quattro deficienti saranno schiattate e –A starà ricattando i loro pronipoti.
- È vero, è vero Tredici!
- È impossibile resistere!
- Ma allora cosa facciamo?
- Moriremooooo
Non c’è niente da fare, purtroppo. Ormai va visto, fino alla fine dei nostri giorni. Durante la seconda stagione ho provato a dire basta. Ho smesso. E che è successo? Che la produzione ha annunciato che alla fine della stagione si sarebbe saputa l’identità di –A. Ho dovuto ricominciare, e poi lo sapete bene come è andata: non un solo –A, ma un A-Team, ancora avvolto dal mistero. Quanto ho maledetto gli autori. Che Dio se li prenda.
- Hai ragione, Tredici.
- Dobbiamo accettare la nostra condizione…
- Me misero, me tapino!
- Alla fine, comunque, guardarlo non è una sofferenza, dai.
- Ce la possiamo fare!
Ma certo, ragazzi, ragazze. Ce la faremo. Pretty Little Liars presenta anche numerose trovate che la rendono una serie piacevole. Il mistero, prima di tutto: questi omicidi e questi segreti da svelare, e i colpi di scena di ogni puntata. I bonazzi, in secondo luogo, elemento fondamentale. Il trash che è ovunque: nei dialoghi osceni, nei vestiti improponibili che indossano, nelle situazioni grottesche, negli stereotipi della vita americana. Poi ci sono anche le pallosissime e melense storie d’amore, ma per quanto mi riguarda cancellerei quelle parti. Ad ogni modo, è una serie che ci diverte.
- Sì!
- Giusto!
- Viva Tredici!
- E adesso dove vai?
Beh, sapete bene che ieri notte è uscito il finale di stagione. Per tutto questo pomeriggio, la mia home di facebook è stata invasa da stati del tipo “Oh mio Dio! Ma avete visto PLL?”, oppure “PLL, un colpo al cuore!” e anche “Noooooooo devi assolutamente guardare PLL!”. Una mia amica mi ha scritto un sms: “Apro facebook ed un genio ha scritto chi è A.. Spero stia scherzando perché ho voglia di spaccare tutto, lei compresa” e comprendo bene la sua violenza.
Ditemi chi è –A e vi uccido.
( Ho scritto questo post qualche ora fa, quando mi sono disiscritto da tutte le fanpage e non sono più entrato né su facebook né su twitter. E adesso mi guardo la puntata. Quando tornerò a leggere i commenti, saprò. E potrò osservare il mondo in una maniera completamente nuova )
Qualsiasi spoiler su PLL o sui libri collegati
è punibile con cancellazione del commento, eterno odio da parte del sottoscritto
e morte per consunzione di genitali
Etichette: Beh... cazzate, Trash, Videos