BivocAle (o il ragazzo che aveva due voci)


C'era una volta un ragazzo che aveva due voci. 

Una era la voce normale, quella che ogni ventenne ha, maschile e bassa. La voce che usano i veri uomini duri quando tutti unti d'olio di motore si asciugano il sudore sulla canottierina bianca e ti chiedono di passargli strumenti virili come la chiave inglese o il trinciapollo. La voce che sfruttano i doppiatori di film porno per dire le peggiori porcate. In realtà nel caso in questione la voce è un pochino metallica, quindi il ragazzo potrebbe giusto doppiare i film porno dei robot (e dire cose come Ti fondo i circuiti o Le tue unità aritmetico logiche mi fanno impazzire o Bzbzbrrrllllzzzzzzzz).

L'altra era la voce da bimbo. La voce con cui il ragazzo ha passato i primi ventidue anni della sua vita. Quella che venne scientificamente definita "a citofono" da un tipo che si fingeva orfano, quando il ragazzo gli disse che non poteva dargli i soldi per comprarsi il fumo. La voce per la quale il ragazzo è sempre stato preso in giro. Non che al ragazzo importasse molto: ci sono cose peggiori, pensava, come la morte per fame, i cinesi che cuciono i palloni, le emorroidi o essere la moglie di Gianni Morandi; e poi quella voce infantile e stridula gli aveva insegnato che al mondo ci sono persone che vanno oltre la voce e l'aspetto fisico e arrivano a vedere chi sei, e quelle persone sono i tuoi amici.

Il ragazzo che aveva due voci usava quella da bimbo praticamente sempre, ma quando c'era troppo rumore cambiava e usava quella maschile, che si capiva meglio in posti incasinati. Anche al telefono preferiva rispondere con la seconda voce, così non veniva scambiato per la madre.

Un bel giorno, il ragazzo che aveva due voci si interrogò: ma non è che mi fa male cambiare voce in continuazione? Come per magia, arrivò la foniatra turchina, che disse al ragazzo che una strega malvagia gli aveva fatto un incantesimo chiamato muta vocale incompleta. Lui poteva spezzare la maledizione scegliendo una delle due voci e iniziando a parlare solo con quella.

Il ragazzo che aveva due voci fece un respirone e raggrumò tutto il coraggio di cui disponeva. Si trattava di cambiare radicalmente, di iniziare qualcosa di nuovo. ANCORA. Ma dopo tutto, stavolta non sarebbe stata così tragica. Il ragazzo che aveva due voci cambiò voce, e scelse quella maschile. L'ultima cosa che disse con la vecchia voce fu Long Island Ice Tea.


Il ragazzo che aveva due voci, oggi, ha una sola voce. Da esattamente un anno.

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