Il metaforizzatore


E insomma ero lì davanti al mio progetto di Costruzione di Interfacce che cercavo di capire che coordinate deve avere un quadrato se voglio che sia ritagliato da un rettangolo di cui conosco solo il centro. Molto spesso in informatica uno schermo non basta: se vuoi capirci qualcosa, devi ricorrere a carta e penna e iniziare a disegnare, come faceva Pitagora per calcolare l'ipotenusa o i terroristi di al-Qaida per decidere come dirottare gli aerei.

Sono lì di fronte al mio disegnino quando mi accorgo che ho sbagliato un punto. Ohibò, ho bisogno della gomma per cancellare. La cerco nell'astuccio, ma non la trovo. Può essere che l'ho lasciata a casa, oppure l'ho persa, ma ad ogni modo alcune immagini mi attraversano la mente come tante, velocissime illuminazioni. Flash: non posso cancellare. 
Flash: quel che è fatto è fatto. 
Flash: le mie azioni sono indelebili. 
Flash: se non hai una gomma non puoi tornare indietro.

ALLARME TRIP! ALLARME TRIP! ALLARME TRIP!

Conclusione letale: la vita è un disegno fatto quando non hai la gomma nell'astuccio.

Ora, non ci ho messo molto tempo a capire che questa è sicuramente la più brutta metafora che sia mai stata enucleata da una mente umana. Ma capite, io non lo faccio apposta. Semplicemente le cose mi accadono come accadono a tutti ma io ci vedo dietro una specie di insegnamento da cogliere. È un po' come essere una versione non retribuita di Fabio Volo.

A volte tiro fuori delle vere e proprie perle: l'altra sera mi mettevo le lenti a contatto davanti allo specchio sicché è scattata l'epifania che se ti avvicini a te stesso puoi agire in maniera più precisa. Se volete creare una bella metafora, mettetevi davanti a uno specchio, che favorisce il parto di tutte quelle cose che riguardano il sé stessi, credo facciano così anche quelli che scrivono le serie di Disney Channel. 

Comunque. Forse non creo delle belle allegorie, ma bisogna dire che sono prolifico. Forse potrei aprirci un'attività, e fare il metaforizzatore. Tanto, voglio dire, il mondo è pieno di mestieri nuovi di cui non si conosce nemmeno il nome. Che lavoro fa Mara Maionchi?, per dire. Nel frattempo torno al mio progetto di Costruzione di Interfacce, ma sappiate che se volete una metafora, ai miei lettori faccio uno sconto.





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