Svitatopoli



- Lucca Comics and Games 2012 -

Sono solito associare il mese di Novembre a due cose: numero uno, che prima o poi qualcuno nel tuo gruppo di amici ti chiederà cosa si fa per Capodanno, dando vita così ad una serie di gigantesche turbe psichiche che attraversano varie fasi. Una prima fase di vuoto totale, seguita da una seconda in cui elenco compulsivamente tutte le alternative che mi sovvengono ("A casa di questo? A casa di quello? Alla festa di tizio? In discoteca? In piazza? Aspettate, ci sono: ANDIAMO A ROMA!") e infine, quando ormai l'ansia ha raggiunto livelli drammatici, c'è la terza fase chiamata Ma magari mi ammalo, in cui è possibile vedermi in mutande e canottiera pedalare per le vie del mio paesino il 20 di Dicembre. Poi succede che per fortuna mi internano e così passo l'ultimo dell'anno insieme agli infermieri del reparto psichiatrico che mi tengono fermo mentre ballo il disco samba.

Ma la seconda cosa che collego a Novembre sono i Lucca Comics and Games.




Lucca Comics and Games è la più grande fiera italiana, e terza nel mondo, dedicata al fumetto, ai giochi, ai videogiochi, all'animazione e a tutto ciò che riguarda il fantasy. Per quattro giorni la città si riempie di padiglioni, mostre, fumetti, libri, giochi, film, costumi e, sopratutto, gente.

Vivo in una città bellissima. Per quanto sia contrario a questo aggettivo a volte troppo inflazionato, c'è poco da fare: Lucca è una città bellissima. Eppure non si può dire che sia una città molto viva: le cose da fare sono sempre le stesse e cioè una manciata di pub e di cinema e il vuoto disperato in qualsiasi momento che non è sabato sera. È per questo che nel periodo dei Comics è tanto divertente uscire: perché vengono sfruttate davvero tutte le opportunità che Lucca offre, che sarebbero infinite.

E poi c'è un altro motivo che mi fa amare alla follia i Lucca Comics and Games. Che vai in giro per la città e vedi ragazzi impazzire perché nello stand là c'hanno il primo numero di un qualche fumetto, o vedi in giro persone mascherate dai personaggi di videogiochi o di cartoni animati o più probabilmente di manga di cui ignori l'esistenza, oppure senti dei discorsi tipo "Infliggi un danno a una creatura bersaglio" "Sì ma devi tappare tre montagne" "Contromagia" "No che stronzo", oppure sei lì che passeggi sulle Mura di notte e ti ritrovi nel bel mezzo di una battaglia, con due eserciti armati di spade di gomma che se le danno di santa ragione e si incitano al grido di Dalle ceneri alla vittoria!, oppure che ti ritrovi al concerto di Giorgio Vanni a cantare a squarciagola la sigla dei Pokemon, oppure puoi assistere allo spettacolo impagabile di un bambino a cui si illumina il viso perché ha visto Spiderman che è il suo eroe preferito e adesso lo abbraccia forte e ci fa la foto insieme.

Foto di Laura Leitermann


Sapete, i lucchesi sono animali un po' strani. C'è tutta una categoria di lucchesi che pensa di vivere a Milano. O meglio, vorrebbe vivere a Milano, ma senza il caos di Milano. Quando cresci a Lucca, sei portato a pensare che la cosa giusta da fare nel weekend sia indossare pantaloni beige e maglioncino firmato e andare nel tuo solito localino a fare un ape con lo spritz mentre parli di calcio o della tipa che hai conosciuto in palestra.
Poi cresci, e capisci che non è necessario sottostare a queste regole sociali, ma non importa, perché per quattro giorni all'anno puoi rivendicare il tuo diritto di avere passioni diverse, di essere diverso, di appartenere a quella amabile popolazione di svitati che invade la città, di essere un orgoglioso cittadino di Svitatopoli.

Foto di Laura Leitermann, Francesca Ramacciotti e mie


Ecco perché amo Lucca Comics and Games. Perché abbiamo trecentosessantuno giorni l'anno per non avere le strade bloccate dal traffico o la rete cellulare che funziona, abbiamo trecentosessantuno giorni l'anno per fare le stesse cose e dormire, abbiamo trecentosessantuno giorni l'anno per essere tutti uguali e tutti giusti, ma ne abbiamo solo quattro per essere felicemente svitati.

A proposito. Io, ai Comics, mi sono comprato un neurone:



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