Il problema di avere un obiettivo è che potresti raggiungerlo. Per portare un esempio puramente casuale e affatto riferito alla mia vita personale, quando intraprendi un corso di laurea non pensi che prima o poi finirai di studiare e ti troverai a confrontarti con un grande interrogativo: e ora che faccio?
Credo di essere una persona con un grande bisogno di sentirsi sempre in costante crescita, e ho sempre cercato di svicolare da questa necessità con una specie di camaleontismo che applico nelle scelte più sceme. Per esempio, Sabato sera, preso da un'improvvisa voglia di trasgressività, ho indossato gli skinny bianchi e ho ordinato un Manhattan, cosa che non consiglio a nessuno dato che è un po' come bere della candeggina da una coppa Martini. Ma tutta questa ecletticità nelle scelte è un insieme di piccolezze che acquisivano senso finché dietro stava il grande progetto universitario da portare avanti.
In questi giorni, dunque, mi sento un po' spaesato. Un po' come deve essersi sentita quella tizia dal nome impronunciabile che canta Call Me Maybe che adesso cercherò su wikipedia perché non ho la minima idea di come inserire le vocali nel suo odioso cognome. Ecco: Carly Rae Jepsen.
Pensateci: questa Carla Rai Gialappa fa una canzone (anche pesantemente idiota, diciamolo) e nell'incredulità generale delle case discografiche riesce a rincoglionire tutti, prendendosi quel successo totalmente immeritato di cui godono le popstar di questo tipo. Ma prima o poi si sarà dovuta confrontare con lo stesso interrogativo che si è posto a me. Sarà arrivato il momento, presumibilmente dopo un'orgia a casa di Hilary Duff, in cui la suddetta Clara Rea Jeep si sarà guardata allo specchio e, osservando il suo riflesso pallido dovuto all'astinenza da eroina, si sarà chiesta cosa cazzo sarebbe andata a fare.
La storia ci insegna che la cara Curling Re Geppi ha proseguito la sua carriera musicale partorendo canzoni con la stessa formula già collaudata, ossia un motivetto e un testo di portentosa demenza uniti a un video in cui lei cerca disperatamente di copulare con dei fregni cosmici.
Ma non è pensabile una risposta analoga anche per il mio caso. Senza stare a farla troppo lunga, diciamo che mettersi in gioco è una cosa di cui, per il momento, sento un gran bisogno. E senza nulla togliere a Call me maybe, diciamo che è un'altra rockstar a cui mi vorrei ispirare.