Istantanee riflessioni che meriterebbero dei post a parte se solo non fossi affetto da accidia intellettuale



#1

Per definire lo stato sociale di un individuo, più che compilare il RID, bisognerebbe analizzare i biglietti da visita dei propri barbieri. L'altro giorno stavo parlando col mio amico Lorenzo riguardo al fatto che avremmo dovuto andarci a tagliare i capelli, dato che lui sembra la versione cocainomane di James Blunt e io quella di Wolverine senza tutti quei muscoli né lo sguardo ammiccante né tutte le cose sexy di cui Hugh Jackman è invece fornito. Insomma è venuto fuori che il suo barbiere ha un biglietto da visita trasparente con epiche frasi in inglese tipo HAIR STYLIST e ti manda un sms automatico per ricordarti quando hai l'appuntamento, mentre il mio barbiere, che si chiama Paolo ed è sfatto dalla nicotina, ha un biglietto da visita su cui ti fa i timbrini, e se arrivi a dieci c'hai un taglio omaggio, che è una cosa utile ma fa un po' reparto macelleria della Conad.





#2

Al mio corso di sceneggiatura c'è un ragazzo di sedici anni che dice di aver smesso di andare a scuola perché i giovani di oggi sono troppo superficiali. "Non è mica vero", ho pensato io intanto che scribacchiavo una classifica di gradimento sui migliori remix delle Icona Pop. Comunque, al di là dei facili giudizi su questo ragazzo che comunque stimo anche perché è mio amico su facebook e c'è la possibilità che legga questo post per cui sono costretto a dire cose belle ora posso anche chiuderla questa parentesi priva di punteggiatura vi prego fatemi mettere una virgola, comunque, dicevo, c'è da dire che ha una cultura cinematografica immensa. Ha visto tutto Fellini, Antonioni, Kubrick, ha visto tutto ciò che c'è di importante. Ma ciò che non è importante? Non è altrettanto importante il cinema non importante? La prossima volta lo interrogo sulla filmografia di Lindsay Lohan, voglio vedere. E terminerò le domande dicendo "È tutto", che è una chiara citazione di Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada ma lui non potrà coglierla.



#3

Stanotte, invece del solito sogno sul mio ex che ormai so a memoria e tra l'altro approfitto per comunicare al mio inconscio che gradirei alquanto un leggero cambio di canovaccio se non proprio del finale ma insomma oggi m'è presa con questi periodi lunghi senza punteggiatura che neanche James Joyce, dicevo, stanotte ho sognato che ero in una taverna messicana con vari amici. A un certo punto arriva l'animazione del locale e mi mette davanti un boccale di roba grigia e una fetta di limone, e mi dice di bere. Io chiedo Is this a joke? perché evidentemente anche nei sogni e anche in inglese ho bisogno di essere preciso con la grammatica (una qualità che non serve a niente nella vita, ma ve ne parlerò poi) e questo tipo mi fa di sì con la testa e aggiunge che è una bevanda disgustosa fatta con latte e caffellatte. Così mi rifiuto di bere. E questo mi fa incazzare, innanzitutto perché latte + caffellatte = caffellatte, dove sta la disgustosità della cosa mi chiedo, e poi perché ho smesso di mettermi in gioco perfino nei sogni. E non va bene.




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