Roba tragicomica sul mio trasferimento a Torino


Ebbene, è giunta l'ora di renderlo ufficiale: mi sono stabilmente insediato a Torino, e vi prego di notare il verbo "insediare", lo stesso che i libri di storia enunciano per descrivere i Sumeri nell'atto di stanziarsi nella mezzaluna fertile. Se i Sumeri avessero scelto il Po al posto del Tigri e dell'Eufrate, sicuramente la mezzaluna fertile sarebbe stata la mia mansarda, un delizioso ricettacolo di polvere e fango in cui crescerebbe qualsiasi coltura possibile. In realtà amo la mia stanza, ora che l'ho disinfettata con l'acido muriatico e cinquecento Padre Nostro

I miei coinquilini sono dei ganzi, e non lo dico perché potrebbero leggere il mio blog, anche se è uno dei motivi. Uno lo chiameremo coinquilino biondo (perché è biondo) e l'altro coinquilino coi baffi (perché ha i baffi). Ho la vaga impressione che mi credano pazzo, forse perché canto la sigla di Ciao Belli mentre lavo i piatti o mi aggiro per la casa cercando dello spago - quello coi baffi mi ha chiesto con una certa apprensione se mi sarebbe servito per suicidarmi. 

Il coinquilino biondo invece ha deciso che la sua missione è farmi smettere di mangiare pasta. Ora, dovete sapere che le mie esperienze culinarie non sono molte, sono arrivato qui che sapevo giusto farmi i toast e mescolare i cereali nello yogurt, per cui farmi la pasta mi sembrava già un traguardo importante. E invece lui si è fissato che mangio solo pasta e devo imparare a fare altre cose. Quindi, a una settimana dal mio arrivo, so cucinare: pasta quasi in tutti i modi, insalata, uova sode, carote lesse, carote in umido, medaglione di carne, medaglione di carne con sottiletta, medaglione di carne con due sottilette, toast e yogurt coi cereali. Poi so aprire le scatolette di tonno, affettare il pane, versare l'acqua nel bicchiere e altre cose di pari livello.

Mercoledì sono stato all'Ikea. No, voi non potete capire la sensazione che si prova ad avere l'Ikea a pochi minuti da casa. Ragazzi, è meglio di Disneyland. Se stai a Lucca e vuoi andare a litigare all'Ikea, devi farti tre quarti d'ora di macchina fino a Sesto Fiorentino: QUI IN DIECI FERMATE DI METRO CI SEI, pronto a rovinare ogni tua eventuale relazione sentimentale con una discussione riguardante questioni etiche decisive come ad esempio l'utilità dei paraspigoli Patrull. Dio, l'Ikea. Ho speso trenta euro e non so cosa ho comprato. L'Ikea ha un fascino pericoloso: ti illude di essere economica ma alla cassa ti ritrovi con trenta euro in meno e una saccata di graziosi ganci Bygel (due a un euro, ragazzi, due a un euro). Il mio amico mi ha trascinato via mentre piangevo perché volevo tutto: "Lorenzo, ma non capisci, io ho BISOGNO dell'affettamela Spritta!!!".

Il tempo non è proprio dei migliori, sembra di stare a Londra, solo che non ci sono Starbucks. Il cielo è coperto da questa pellicola grigia e pare che fino al prossimo mercoledì non vedremo uno straccio di azzurro - questo secondo l'ottimistica app del coinquilino biondo. Nell'attesa (cioè speranza) che spunti il sole, faccio cose, vedo gente, vado al mercato, giro in bici, compro robe, e tutto canticchiando i Beatles.



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