Tredici Horror Story


Halloween è quella festa straordinaria che assolve due funzioni: innanzitutto rimanda al primo Novembre il quesito su dove passare il Capodanno, visto che da Ferragosto in poi il quesito riguarda il dove passare Halloween; e poi permette di fare un po' di polemica ai poveri preti che altrimenti mai si sognerebbero di tentare un'influenza invasiva nella vita delle persone.

Come per le serie televisive americane, ho deciso che anch'io quest'anno farò la puntata di Halloween, qui sul mio blog. Infatti avevo in mente una delle mie odiose robe melodrammatiche e spaccacuore ti ho detto di mirare spara spara spara amore su non pensarci più che cosa vuoi aspettare spara spara spara amore. Volevo fare un sagace parallelismo tra i mostri di questa festa e i metaforici fantasmi della vita vera: mai come questo anno ho capito che "gli spettri abitano dimore gotiche, come succede in Edgar Allan Poe, ma quelli che fanno più paura sono qui a ricordare il tempo agli uomini" e che i fantasmi "ci puoi morire se li lasci fare" e un sacco di altre cose deprimenti stile musical di Cocciante.

Questo era l'obiettivo, dunque, se non che torno a casa dopo aver visto La vita di Adele (quindi ero partito per il cinema due giorni prima, portandomi dietro qualche cambio e una scorta di viveri) e mi metto a fare quello che faccio sempre -  uno si impegna per cambiare vita, ma certe cose le senti dentro, nelle ossa, nelle vene, non ci potrai mai rinunciare, perché quelle cose fanno parte di te - e cioè mangiare biscotti. Sì, ognuno si sente qualcosa nelle vene. Io c'ho i carboidrati.

Tutto ad un tratto sento un rumore fortissimo, che sembrava provenire dal bagno. 
VRRRRRRRRRRRRRRRRR, tipo. 
Poi SBAM, SBAM, SBADABAM, dei tonfi preoccupanti. 
Diciamo che mi inquieto. Una gocciola tarocca della Lidl mi rimane conficcata nell'epiglottide, qualsiasi cosa sia l'epiglottide. Siccome è Halloween, mi sento legittimato a fare cose estremamente coraggiose e mi avvicino al bagno. Per darmi forza canticchio Amami Alfredo tra me e me. Apro la porta. La scena che mi si para davanti è sconcertante: la lavatrice, che solitamente sta in un angolo, era nel mezzo della stanza, circondata da flaconi di detersivi che solitamente stanno sopra di essa. Per farvela breve, la mia lavatrice è viva e non si limita a mangiare calzini come fanno tutte le lavatrici vive normali tra cui quella di Capossela, no: la mia si muove e crea scompiglio, diventando a tutti gli effetti una creatura mostruosa di gran lunga più terrificante dei vampiri. 

Buon Halloween a tutti, specialmente ai testimoni di Geova.





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