Quando gli altri credono in te più di quanto faccia tu stesso, c'è un problema.
Mi sono trasferito a Torino con la consapevolezza che avrei affrontato un mondo completamente nuovo. Non solo perché avrei dovuto imparare a cucinare, pulire casa, trovare il tempo per fare la spesa, lavare, stirare e capire che stirare non serve a niente, ma anche perché sarei stato "sconvolto dentro" (cit. Simona Ventura).
La prima cosa che mi ha destabilizzato è che qui nessuno sa come si usa il piuttosto che. Sono cose che ti feriscono, ragazzi. E con che convinzione lo mettono un po' ovunque, come per ribadire che sì, sono nordici fieri di essere famosi per i leghisti, Mediaset e l'uso scorretto del piuttosto che. L'altra cosa che mi ha buttato giù è che qui hanno tutti qualcosa in più di me, e lo dico senza voler fare la vittima o che so io. Non che a Lucca non ci fosse gente in gamba, anzi. Però qui lo noto. Qui mi pesa.
Capite bene come tutto questo mi abbia dato numerosissimi spunti per annegare in nuovi bacini di malessere. A un certo punto, preso da un impeto di inconsueto pragmatismo, ho addirittura pensato di usare questa mia presunta inferiorità come stimolo per migliorare: che illuso. Non sono abbastanza sicuro di me per concretizzare una conclusione così intelligente. Non credo a sufficienza in quello che posso fare.
Poi ho pensato ad Anton Cechov. Quel poveruomo di Cechov, nel corso della sua esistenza, è stato preso a cinghiate da un padre bigotto e violento, ha contratto la tubercolosi, è stato criticato per svariate sue opere, ha trovato moglie molto tardi, è stato tradito dalla sopracitata moglie, è morto a quarantaquattro anni in preda ai deliri e chissà quante altre cose tragiche ha subito. Eppure ha continuato a scrivere senza lasciare che OH MA CHE PALLE QUESTA ANALOGIA È NOIOSISSIMA.
Poi ho pensato a Geri Halliwell. Ecco, meglio. Geri Halliwell è la mia preferita tra le Spice, tanto che qui lo dico e qui lo nego spesso nelle mie fantasie più recondite e virili sogno di interpretarla e inizio a lavorare come cantante in una cover band delle Spice Girls vi prego proponetemelo che accetto subito avremo anche i vestitini come loro con la bandiera inglese è geniale il mondo aspetta noi facciamolo. Ma torniamo alla metafora: dopo che il gruppo si è sciolto, Geri ha tentato più volte la carriera da solista. I risultati non sono stati soddisfacenti, all'inizio. Okay, i gay la adoravano, e probabilmente Aldo Busi la citò in una prefazione di qualche libro, ma le persone sane la prendevano in giro e le vendite andavano male. Lei mica si arrese, no, anche perché aveva bisogno di soldi per pagare le performance sessuali di tutti quei manzi - che poi compaiono nei suoi video perché prometteva loro fama in cambio di curiose acrobazie erotiche. Geri non rinunciò ai suoi sogni, per quanto il mondo musicale attorno a lei la stesse schiacciando. E vinse. E ora è il mio mito anni 90.
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Geri è sicura di sé |
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Geri crede in sé stessa |
Quando ho l'impressione di non valere più di un'unghia tutta caccolosa che ha appena scavato in un orecchio bello denso di cerume, io penso a Geri Halliwell, che è l'esempio vivente che non credere in sé stessi è una cazzata.
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