Sono Ciuffo e ho ventisei anni e un minuto.
I miei amici mi chiamano così perché la mia curiosa acconciatura ha la peculiarità di indirizzarsi verso destra creando una specie di ondina che ricorda la forma perfetta del dentifricio nella pubblicità. In realtà adesso ho tagliato i capelli corti, ma tutti mi chiamano Ciuffo lo stesso, forse perché sperano che ricrescano alla stessa maniera di prima, e comunque perché ormai io sono Ciuffo per tutti. A volte anche mio zio mi ci chiama, e io mi giro.
La verità è che essere Ciuffo non riguarda tanto i capelli: è più un fatto di come si è dentro, nella pancetta, nelle viscere, nel cuoricino. Il mio amico dice che la mia più grande caratteristica è che sono buono. Ma buono non nel senso di Madre Teresa di Calcutta, che è un concetto ormai poco trendy. Buono nel senso che voglio un sacco di bene alle persone che mi stanno vicine. Buono nel senso che sono pacioccoso, e che mi piace stare con le persone, e starei sempre ad abbracciarle.
Ecco, ora vi sembrerò una specie di gioioso unicorno arcobaleno. Guardate che so fare anche un sacco di battute sconcette, eh. Sono una persona molto spiritosa e simpatica, e so anche essere molto determinato. Per darmi un'aria da duro ho anche iniziato a fare palestra. Sono dimagrito un sacco, e ho anche i muscoletti. Per fortuna ho ancora la testa tonda, così il mio amico è contento. Dice che sono più simpatico con la testa tonda, ricordo un Peanuts, e i Peanuts sono simpatici.
Ora il mio amico è andato via perché deve diventare un grande scrittore, anche se lui non è così convinto, ma io non mi dimentico di lui. Quando ci vediamo sembra tutto come sempre: guardiamo le serie tv più sceme ma anche i film di alta cultura così ci sentiamo intelligenti, facciamo i duetti musicali (di solito lui fa Adele e io il pianoforte, oppure io faccio Lady Gaga e lui fa il sintetizzatore), andiamo a fare gli aperitivi nei posti dove c'è più roba da mangiare, cose così.
Non mi dimentico mai di nessuno, io, a cominciare dalla mia famiglia, i miei genitori, la mia sorellina, e nemmeno i miei amici. Cerco di esserci sempre per tutti. Ogni tanto, be', mi dimentico che in tutto questo esisto anch'io, ma sono fatto così: sono felice se gli altri sono felici. E così non parlo mai dei miei problemi agli altri, tengo tutto dentro. Se devo esplodere, lo faccio da me, da solo. Quando sto con gli altri voglio essere contento, la ragiono così, io.
A volte mi accorgo che il mondo non è un film Disney, ed è un peccato. A me piace quando il bene vince. Invece oggi sembra che vada quasi di moda essere stronzi. Io non sono così: sono buono, e odio i cattivi.
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