La questione non è essere o non essere. Non è mai stata davvero la questione per nessuno, quella.
Nell'episodio che sto per raccontarvi la questione potrebbe invece ricondursi all'essere sfigati o non esserlo, ma con un abile stratagemma narrativo che nel linguaggio tecnico si chiama promessa e che serve per incuriosire lo spettatore dandogli un motivo per seguire la storia fino alla fine vi anticipo che non è nemmeno questo, il punto.
La questione non è la serie di eventi che comincia con l'orario assassino di questa settimana di lezioni per il quale non riesco a trovare altro giorno per andare a fare la spesa se non l'ultimo del weekend, durante il quale il cielo non è esattamente sereno come è stato fino al venerdì ma non si preannunciava nemmeno troppo catastrofico, con quel solito alone grigio che separa Torino dal sole.
La questione, dunque, non è la puntualità con cui un cataclisma atmosferico, che i meteorologi stessi si rifiutano di chiamare pioggia data la portata e la forza dell'evento, si è abbattuto su di me non appena, carico di borse, ho messo piede fuori dalla Lidl, bensì che, nonostante gli dèi o il caso o la sfiga cosmica abbiano mandato un temporale ad accompagnarmi precisamente per il tragitto dal supermercato a casa, io avevo l'ombrello.
La fortuna, a volte, si impara.
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